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Il dolore

Il dolore è un meccanismo del corpo umano ancora molto studiato e non completamente compreso, per questo merita la nostra attenzione.  Il dolore non è un sintomo, ma un’esperienza spiacevole del nostro corpo.

Nel 2020, la IASP “international association for the study of pain” ha definito il dolore “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o che sembri associata ad un danno tissutale, reale o potenziale”.

Quindi il dolore non è solo un’ esperienza spiacevole, ma comprende anche altri elementi come le sensazioni e le emozioni. Questo fa intendere che è possibile sentire dolore pur non avendo un danno reale.

L’ individualità del dolore

Il dolore è un’elaborazione del nostro cervello, ci avvisa che all’interno del corpo c’è qualcosa che non va. Non per forza è associato ad un danno effettivo, quindi tutte le emozioni e le sensazioni che proviamo sono completamente soggettive e personali. È impossibile collegare gli stessi sintomi dolorosi per tutte le persone, ognuno di noi avrà una risposta diversa e individuale. Ma perché tutto questo?

Il dolore è un’esperienza con carattere edonico, sempre personale e assolutamente individuale. Due persone con lo stesso problema hanno situazioni dolorose diverse tra loro che vengono influenzate da fattori differenti. E’ un errore sottovalutare o sminuire la sensazione del paziente. La percezione del dolore è sempre reale, quindi bisogna prendere in considerazione tutti gli aspetti bio-psico-sociali del paziente.

Il dolore è un’esperienza che ha molte dimensioni, quella sensoriale ed emozionale, e non basta il sistema nocicettivo a spiegarla. Il dolore non è scritto nella conduzione dei nervi, né nel talamo, ma nell’individuo.

Il dolore non è soltanto qualcosa che percepiamo dal nostro corpo ma è qualcosa che viviamo nel profondo dell’anima.

Percezione del dolore

Voglio riportarvi qualche esempio tangibile di come si può comportare il dolore nelle persone.

Qualche anno fa un surfista australiano è stato attaccato da uno squalo, perdendo di netto una gamba. Il surfista ha riferito di non avere mai sentito dolore, né durante l’attacco dello squalo né successivamente in ospedale. Questo spiega come l’elaborazione dell’informazione dolorosa sia stata personale. Probabilmente perché sotto shock, la persona non si è concentrata sul dolore, ma su altre sensazioni a noi sconosciute. Parliamo sempre di eventi rari, ma reali. Un altro esempio più comune è la malattia dell’arto fantasma dove il paziente riferisce dolore in una zona del corpo non più presente, come per esempio nei veterani di guerra e nei bambini che hanno perso le gambe a causa delle mine antiuomo. Questi pazienti riferiscono un dolore preciso e tangibile, per esempio descrivendo dettagliatamente la sensazione sulle dita pur non avendo più la struttura anatomica che colleghi                                                                                       la sensazione dolorosa.

Dolori Muscolari

Tutto questo ci porta a riflettere che in molti pazienti, per esempio con dolori muscolari, non sempre il dolore proviene da quelle strutture facilmente riconoscibili, spesso deriva da fattori più complessi, non riconducibili solamente ad una struttura.

Anche negli sportivi, si associa il dolore ad un danno tissutale, come se fosse un’equazione semplice e precisa. Tuttavia spesso abbiamo pazienti che lamentano dei dolori muscolari, che a livello diagnostico dimostrano di essere sani “come un pesce”. Il paziente si aspetta da noi una spiegazione certa e chiara sul problema, quando effettivamente possiamo semplicemente stilare una serie di ipotesi.

Questo capitolo sul dolore non deve confondere o creare dubbi al lettore, bensì ha lo scopo di far comprendere quanto siano complessi alcuni meccanismi del corpo umano e solamente un atteggiamento multifattoriale potrà aiutare il paziente, soprattutto nel lungo termine.

Quali terapie utilizzare per alleviare i dolori muscolari?

La fisioterapia insieme alla terapia manuale, devono indagare su quali siano i meccanismi che coinvolgono il paziente valutando con attenzione se il problema associato abbia un’origine precisa o indefinita. I dolori muscolari coinvolgono una grandissima fetta della popolazione e la sensazione comune è quella di voler essere trattati per eliminare il sintomo.

Sono tantissimi gli strumenti che i terapisti possono utilizzare, ricordiamoci sempre di valutare bene le necessità del paziente e l’origine del problema. Semplicemente avere contatto con il dolore e con il sintomo doloroso è una prima forma di attenzione che sicuramente il paziente percepirà come piacevole. Quindi non bisogna mai sottovalutare le terapie semplici che hanno lo scopo di eliminare, alla fonte, la percezione del dolore.

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