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Sharon

DRENAGGIO LINFATICO MANUALE

Massaggio drenante

Il massaggio drenante linfatico è una tecnica utilizzata in campo medico che permette di lavorare direttamente sul sistema linfatico attraverso l’applicazione delle tecniche manuali del terapista. Il sistema linfatico è stato scoperto e studiato tardi in anatomia, e quindi anche il suo trattamento. Le più note scuole di linfodrenaggio sono la scuola Leduc e il metodo Vodder. Entrambe si basano su princìpi simili, ma differiscono per il numero delle manovre e i protocolli di esecuzione. Il metodo Vodder resta comunque il più praticato e studiato in ambito medico-scientifico, compreso quello reumatologico. Consiste in massaggi eseguiti in genere su collo, nuca, ventre e torace.

È importante fare una piccola introduzione sul sistema linfatico per capire come il trattamento manuale possa agire sulle strutture interessate. Tutti gli organi e i tessuti del corpo sono forniti di vasi linfatici, tranne la cornea, l’epidermide, le ossa e gli alveoli polmonari.

Sistema vascolare linfatico

Il sistema vascolare linfatico è composto da:

  • APPARATO CIRCOLATORIO LINFATICO: capillari, vasi linfatici, dotti
  • LINFONODI
  • ORGANI LINFOIDI: timo, milza, malt (mucosa-associated lymphoid tissue), all’interno dei quali scorre la LINFA che nasce nel tessuto interstiziale delle cellule.

Nonostante la circolazione venosa sia lenta e abbia una portata minore rispetto a quella arteriosa, la circolazione linfatica risulta essere ancora più lenta. La rete venosa ha una sua funzione di serbatoio e in questo spazio i prodotti del catabolismo sono ripresi dalla circolazione linfatica, infatti gli scambi ematotissutali avvengono nel compartimento capillare-interstiziale, permessi dal considerevole rallentamento della circolazione che lo caratterizza.

L’interstizio, costituito da fibre di collagene, elastina e fibre reticolate, costituisce lo spazio attraverso cui avvengono gli scambi di molecole tra i tessuti per il fenomeno della diffusione . Questo scambio avviene grazie al fenomeno del drenaggio linfatico fisiologico e quindi della matrice extracellulare. Quando c’è un evento di congestionamento si può depositare l’edema. A differenza del sistema capillare, pressochè impermeabile, i vasi prelinfatici permettono il passaggio di sostanze più grandi, quali proteine, cataboliti tissutali, virus e batteri. Nell’interstizio infatti il 90% delle sostanze è riassorbito dal sistema capillare ematico, invece il 10% dal sistema linfatico. Entrando nelle vie linfatiche questo liquido prende il nome di linfa.

La linfa

La linfa è composta da acqua, proteine, lipidi, cellule e sostanze esogene. Ha la funzione di nutrire le cellule, di garantire la risposta immunitaria e di trasportare batteri e macrofagi ai linfonodi. Dopo aver attraversato il dotto toracico (linfonodi) la linfa torna nel sangue depurata andando a formare il plasma.

Ci sono vari meccanismi di trasporto della linfa, intrinseci (contrazioni spontanee dei linfagioni e del sistema simpatico) o estrinseche come l’attività della pompa muscolare o articolare. Quando questa capacità di trasporto viene a mancare o quando le proteine ristagnano troppo a lungo nell’interstizio, il tessuto connettivo si modifica; si forma una stasi e un ristagno dei liquidi, impedendo alle proteine di passare generando l’edema.

 

IL SITEMA VASCOLARE LINFATICO ASSICURA LA FUNZIONE DI TRASPORTO DELLE PROTEINE INTERSTIZIALI E DI CONSEGUENZA GARANTISCE LA FUNZIONE DI DIFESA IMMUNITARIA DELL’ORGANISMO.

Il sistema linfatico è innervato dal sistema autonomo che ne controlla la capacità di adattamento alle variazioni interne e esterne. È quindi strettamente legato alle emozioni!!!!!

Il massaggio linfatico

Il massaggio linfatico essendo un trattamento rilassante libera le endorfine nel corpo, rilasciando un senso di benessere generale. Il drenaggio linfatico manuale è una tecnica manuale, mediante la quale si utilizzano manovre superficiali, ritmiche e in sequenza prossimo-distale. Il massaggio drenante agisce sulla matrice interstiziale dei tessuti, sui vasi linfatici e sui linfonodi e favorisce la penetrazione nei vasi linfatici delle macromolecole ristagnanti nell’interstizio. Ha un’azione di spremitura delicata delle stazioni linfonodali.

 

Il DLM ha  EFFETTO ANTIEDEMIGENO E RIGENERANTE sui tessuti specialmente in caso di cicatrici. È riconosciuto inoltre un effetto analgesico poiché agisce sui MECCANOCETTORI. Lo stimolo meccano-pressorio inibisce gli input nocicettivi causati dai nocicettori locali e attraverso il lavaggio dell’interstizio e il conseguente allontanamento di sostanze nocive (chinine) riduce l’effetto doloroso.

 

Il DLM ha anche un effetto sul tono muscolare, riducendo il tono e migliorando il trofismo tissutale, oltre ad agire SUL SITEMA IMMUNITARIO.

Una seduta dura dai 20 ai 60 minuti, vengono utilizzate manovre lente e delicate che rispettano il ritmo fisiologico, svuotando le stazioni linfonodali e senza provocare dolore.

Il DLM deve essere gradevole, infatti spesso il paziente si rilassa, agisce sul sistema simpatico e parasimpatico. La pressione delle mani va considerata come “spremitura” in stretching della cute sui piani sottostanti. Tra cute e sotto cute c’è lo spazio dove ristagna linfa.

Il massaggio drenante oltre ad agire come analgesico, lavora sia sulla muscolatura scheletrica, riducendo le contratture e rimuovendo le tossine nei tessuti, sia sulla muscolatura liscia quindi sui vasi linfatici, infatti contribuisce a mantenere sano e pulito il nostro tessuto connettivo, in particolare la matrice interstiziale. Grazie a questa tecnica drenante, i prodotti del catabolismo raggiungono più velocemente le strutture linfatiche deputate al loro riassorbimento. In seguito al trattamento, c’è un aumento della diuresi, una sensazione di leggerezza generale, e gli arti appaiono più magri creando una sensazione di benessere generale.

Indicazioni

  • Linfedemi primari e secondari
  • Flebolinfedemi
  • Lipedemi
  • Cicatrici
  • Infiammazione SENZA infezione
  • Sindrome algodistrofica
  • Sindrome del tunnel carpale
  • Periartrite scapolo-omerale con borsite
  • Coxartrosi pre- e post- intervento
  • Pre- e post- intervento chirurgico estetico
  • Pre-post partum

Controindicazioni

ASSOLUTE

  • Infezioni (loinfangiti)
  • TBC
  • Noeplasie in fase M
  • Interventi chirurgici
  • Gravidanza in determinate condizioni (DLM addome)
  • Cisti ovariche (DLM addome)

RELATIVE

  • Insufficienza cardiaca
  • Insufficienza renale asma
  • Vagotonia (DLM collo)
  • Ipertiroidismo (DLM collo)

Una delle condizioni in cui si prescrive il massaggio drenante è per la patologia del linfedema ossia l’incapacità di trasporto della linfa, determinata da un deficit funzionale dei vasi linfatici o da una malformazione organica. Altre patologie comuni sono le flebolinfedemi derivante da un accumulo di sangue e linfa, quindi da un’insufficienza venosa cronica, il lipedema ossia proliferazione con degenerazione progressiva del tessuto adiposo localizzato, principalmente a livello delle articolazioni coxofemorali e sindrome algodistrofica, che si presenta con un’edema sottocutaneo più frequentemente nelle mani e nei piedi.

Insomma il linfodrenaggio è una terapia che viene prescritta a cicli di almeno 5-10 sedute per ridurre i liquidi in eccesso che il nostro corpo non è in grado di debellare. L’utilizzo delle mani e della fisioterapia è essenziale per aiutare i pazienti con problemi di ristagno a livello degli arti inferiori, come piedi o caviglie, oppure in seguito a quelle patologie sistemiche che coinvolgono il nostro organismo.

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TRATTAMENTI BENESSERE

I trattamenti benessere aiutano a rilassare mente o corpo e sono un’ ottima cura per il benessere psico-fisico. Il benessere, secondo l’ OMS (Organizzazione mondiale della sanità) è «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia». E’ utile prendersi cura di se attraverso trattamenti benessere specifici che tengo conto delle esigenze individuali.

Il massaggio olistico

Il massaggio olistico ha come finalità il raggiungimento di un piacevole stato psicofisico, attraverso l’esecuzione di varie tecniche si possono apportare numerosi benefici.
Un massaggio fatto con amore viene percepito come tale, oltre ad alleggerire la giornata, infonde una maggiore consapevolezza del proprio stato di benessere.
Ogni trattamento da me eseguito viene di volta in volta personalizzato. Farvi stare bene è il mio obiettivo primario.

 

Il metodo Renata França

  Il metodo Renata França è un trattamento total body che prende il nome dalla massaggiatrice brasiliana Renata França che ha messo a punto e inventato questo metodo.
Nelle diverse aree del mondo, sono stati formati insegnanti di riferimento preposti alla diffusione di questa tecnica, gli unici che possono quindi certificare i vari operatori.
Il metodo combina una pressione decisa ad un ritmo costante. Con pompaggi esclusivi e varie manovre, viene drenato il sistema linfatico ed aumentata la circolazione sanguigna.
Tutto ciò per un corpo più sano.

Il trattamento apporta numerosi benefici tra cui:
Sensazione di leggerezza stimolando la circolazione linfatica e sanguigna
•Azione tonica aiutando a combattere le adiposità localizzate e definendo la siluette
•Azione disintossicante eliminando le tossine in modo efficace migliorando il transito intestinale.

Può essere effettuata anche durante la gravidanza e, in questo caso offre numerosi benefici per la salute delle future mamme, attiva la circolazione sanguigna, riduce la ritenzione dei liquidi, produce rilassamento e dona una sensazione di leggerezza.
Può essere effettuato dopo il terzo mese con il consenso del medico.
Esiste anche la versione viso Miracle Face che distende e tonifica la pelle per un naturale effetto rivitalizzante.

 

La Maderoterapia®️

Il metodo Manuel Casado è una tecnica di massaggio particolarmente idonea a trattare diverse zone del corpo stimolando il sistema nervoso, senza intaccare i tessuti.
I benefici sono di carattere psicofisico.
In Italia è brevettata dal 2014 ed è marchio registrato di proprietà di Manuel Casado.
Il lavoro sulle mani dell’operatore che pratica il trattamento viene massimizzato da strumenti di legno che consentono di esercitare pressioni che con la sola manualità non sarebbero possibili, aumentando i benefici e i risultati sul ricevente. Prima del massaggio maderoterapico il corpo viene preparati con un massaggio linfodrenante eseguito manualmente.

I benefici di questa specifica tecnica di massaggio sono diversi, e includono, ad esempio:

  • Miglioramento della circolazione sanguigna,
  • Miglioramento della circolazione linfatica,
  • Tonifica la pelle
  • Effetto rassodante
  • Riduzione del gonfiore alle gambe
  • Migliora la produzione di elastina e collagene
  • Stimola e riattiva il sistema nervoso
  • Effetto rimodellante del corpo
  • Trattamento delle tensioni muscolari
  • Favorisce il rilassamento psicofisico
  • Rafforza il sistema immunologico,
  • Ossigena i tessuti

Il metodo Luisa Gallo

Il metodo Luisa Gallo attraverso manovre specifiche lavora in connessione tra manualità e respirazione, aiuta a superare il malessere interiore andando ad agire attivamente con l’unico intento di riequilibrare corpo e mente.
Fonde tecniche orientali e occidentali e regala benessere, con un effetto drenante e modellante sorprendenti.

                                                                                                                                                                                                   

 

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PILATES E AFFATICAMENTO MUSCOLARE

Negli ultimi anni , via via crescendo, ci troviamo spesso davanti a un fenomeno sempre più diffuso:
L’ inattività fisica e la sedentarietà.
Persone poco avvezze all’attività motoria , che si muovono troppo poco , portandosi così dietro una serie di conseguenze che rendono terreno fertile a condizioni come diabete , malattie cardiovascolari, mal di schiena , affaticamento muscolare e tanto altro.
Proprio a quest’ultimo oggi presteremo più attenzione.

Sedentarietà

Quante volte, dopo un periodo di inattività , capita di compiere anche i più semplici gesti quotidiani e sentirsi affaticati, limitati nel movimento, addirittura impossibilitati a svolgere o portare a termine una determinata attività?
Spesso fare una semplice passeggiata, salire due rampe di scale, portare delle buste della spesa, alzarsi dalla poltrona possono risultare dei gesti molto faticosi. Beh, per combattere tutto questo non serve necessariamente essere un atleta agonista ma serve , piuttosto, ridare il giusto rinforzo muscolare al nostro corpo.

Il pilates

Il pilates è sicuramente una disciplina molto efficace per la ripresa del tono muscolare. Con questo tipo di allenamento si potrà lavorare a corpo libero, o con un macchinario chiamato reformer, sul rinforzo dei muscoli della schiena, addominali e degli arti superiori e inferiori .Con esercizi mirati e codificati si potrà ridare tono e forza a tutti i nostri distretti muscolari, compresa la muscolatura profonda necessaria per la nostra postura. Potrai ridare quindi forma al tuo corpo a partire dal sostegno dell’addome, fondamentale per eseguire le posizioni al meglio. Ottimo alleato quindi contro l’ affaticamento muscolare! 

In 10 lezioni sentirai la differenza,
in 20 lezioni vedrai la differenza,
In 30 lezioni avrai un corpo completamente nuovo
J. H. Pilates

Giulia De Pilla

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IL DOLORE

Il dolore

Il dolore è un meccanismo del corpo umano ancora molto studiato e non completamente compreso, per questo merita la nostra attenzione.  Il dolore non è un sintomo, ma un’esperienza spiacevole del nostro corpo.

Nel 2020, la IASP “international association for the study of pain” ha definito il dolore “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o che sembri associata ad un danno tissutale, reale o potenziale”.

Quindi il dolore non è solo un’ esperienza spiacevole, ma comprende anche altri elementi come le sensazioni e le emozioni. Questo fa intendere che è possibile sentire dolore pur non avendo un danno reale.

L’ individualità del dolore

Il dolore è un’elaborazione del nostro cervello, ci avvisa che all’interno del corpo c’è qualcosa che non va. Non per forza è associato ad un danno effettivo, quindi tutte le emozioni e le sensazioni che proviamo sono completamente soggettive e personali. È impossibile collegare gli stessi sintomi dolorosi per tutte le persone, ognuno di noi avrà una risposta diversa e individuale. Ma perché tutto questo?

Il dolore è un’esperienza con carattere edonico, sempre personale e assolutamente individuale. Due persone con lo stesso problema hanno situazioni dolorose diverse tra loro che vengono influenzate da fattori differenti. E’ un errore sottovalutare o sminuire la sensazione del paziente. La percezione del dolore è sempre reale, quindi bisogna prendere in considerazione tutti gli aspetti bio-psico-sociali del paziente.

Il dolore è un’esperienza che ha molte dimensioni, quella sensoriale ed emozionale, e non basta il sistema nocicettivo a spiegarla. Il dolore non è scritto nella conduzione dei nervi, né nel talamo, ma nell’individuo.

Il dolore non è soltanto qualcosa che percepiamo dal nostro corpo ma è qualcosa che viviamo nel profondo dell’anima.

Percezione del dolore

Voglio riportarvi qualche esempio tangibile di come si può comportare il dolore nelle persone.

Qualche anno fa un surfista australiano è stato attaccato da uno squalo, perdendo di netto una gamba. Il surfista ha riferito di non avere mai sentito dolore, né durante l’attacco dello squalo né successivamente in ospedale. Questo spiega come l’elaborazione dell’informazione dolorosa sia stata personale. Probabilmente perché sotto shock, la persona non si è concentrata sul dolore, ma su altre sensazioni a noi sconosciute. Parliamo sempre di eventi rari, ma reali. Un altro esempio più comune è la malattia dell’arto fantasma dove il paziente riferisce dolore in una zona del corpo non più presente, come per esempio nei veterani di guerra e nei bambini che hanno perso le gambe a causa delle mine antiuomo. Questi pazienti riferiscono un dolore preciso e tangibile, per esempio descrivendo dettagliatamente la sensazione sulle dita pur non avendo più la struttura anatomica che colleghi                                                                                       la sensazione dolorosa.

Dolori Muscolari

Tutto questo ci porta a riflettere che in molti pazienti, per esempio con dolori muscolari, non sempre il dolore proviene da quelle strutture facilmente riconoscibili, spesso deriva da fattori più complessi, non riconducibili solamente ad una struttura.

Anche negli sportivi, si associa il dolore ad un danno tissutale, come se fosse un’equazione semplice e precisa. Tuttavia spesso abbiamo pazienti che lamentano dei dolori muscolari, che a livello diagnostico dimostrano di essere sani “come un pesce”. Il paziente si aspetta da noi una spiegazione certa e chiara sul problema, quando effettivamente possiamo semplicemente stilare una serie di ipotesi.

Questo capitolo sul dolore non deve confondere o creare dubbi al lettore, bensì ha lo scopo di far comprendere quanto siano complessi alcuni meccanismi del corpo umano e solamente un atteggiamento multifattoriale potrà aiutare il paziente, soprattutto nel lungo termine.

Quali terapie utilizzare per alleviare i dolori muscolari?

La fisioterapia insieme alla terapia manuale, devono indagare su quali siano i meccanismi che coinvolgono il paziente valutando con attenzione se il problema associato abbia un’origine precisa o indefinita. I dolori muscolari coinvolgono una grandissima fetta della popolazione e la sensazione comune è quella di voler essere trattati per eliminare il sintomo.

Sono tantissimi gli strumenti che i terapisti possono utilizzare, ricordiamoci sempre di valutare bene le necessità del paziente e l’origine del problema. Semplicemente avere contatto con il dolore e con il sintomo doloroso è una prima forma di attenzione che sicuramente il paziente percepirà come piacevole. Quindi non bisogna mai sottovalutare le terapie semplici che hanno lo scopo di eliminare, alla fonte, la percezione del dolore.

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L’IMPORTANZA DELL’ACQUA

L’importanza dell’acqua nel corpo umano

L’importanza dell’acqua: il nostro corpo è composto per grandissima parte d’acqua. L’introduzione dell’acqua nel nostro organismo è indispensabile per la vita, infatti il digiuno idrico non può essere protratto per oltre tre giorni. L’acqua, come le vitamine e i minerali, è considerata un costituente non energetico dell’alimentazione, in quanto non apporta calorie.

L’acqua presente nell’essere umano mostra differenze notevoli secondo l’età, la costituzione, il tipo di alimentazione. Inoltre gli organi e i tessuti sono idratati in modo diverso uno dall’altro. Da giovani siamo decisamente più ricchi d’acqua, soprattutto nei tessuti molli, nella pelle e nei tessuti connettivi e sottocutanei. Crescendo il tenore d’acqua si riduce progressivamente da una media del 75% del bambino piccolo a circa il 50% nella terza età.

 

 

 

L’importanza dell’acqua nel nostro organismo

L’acqua riveste un ruolo di straordinaria importanza nell’organismo umano in quanto elemento necessario al corretto mantenimento delle funzioni vitali (digestione, escrezione, trasporto sostanze nutritive, respirazione, termoregolazione).

Di fatto, la vita è subordinata all’accessibilità all’acqua, il cui apporto deve essere garantito in modo continuo affinché possano aver luogo queste funzioni vitali. Quantitativamente l’acqua è il costituente principale dell’organismo: in un uomo adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo; le donne, rispetto all’uomo, hanno un contenuto minore di acqua, pari a circa il 50% del peso corporeo; nei neonati tale percentuale arriva al 75% del peso corporeo.  Il bisogno di bere acqua per l’uomo (circa 2-2,5 litri al giorno) può variare a seconda delle condizioni fisiopatologiche della persona.

In particolare, l’acqua all’interno dell’organismo svolge le seguenti funzioni:

 

    • regola il volume cellulare e la temperatura corporea
    • consente al corpo di assorbire e assimilare minerali, vitamine, aminoacidi e altre sostanze
    • favorisce i processi digestivi
    • consente il trasporto dei nutrienti alle cellule e l’ossigeno al cervello
    • favorisce la rimozione di tossine e scorie metaboliche
    • agisce come lubrificante per articolazioni e muscoli

 

 

 

 

Quant’acqua si dovrebbe bere?

 

Se vogliamo sapere esattamente quanta acqua è necessaria al nostro organismo, basta fare una semplice operazione: moltiplicare i kg del nostro peso per 14,2 e poi dividere per 113. La risposta è il numero di bicchieri indispensabili al nostro corpo.

 

 

 

 

Come scegliere l’acqua da bere

I valori e le informazioni che dobbiamo imparare a leggere sulle etichette di acqua sono:

 

 

    • Il residuo fisso: il residuo fisso misurato in mg/l è la quantità di minerali inorganici contenuta in un litro d’acqua, cioè il residuo secco che rimane dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180°C. È consigliato avere a disposizione un’acqua con un residuo fisso minore di 30 mg/l.
    • Il valore pH: il pH è un valore magnetico e misura il grado di acidità/basicità. La determinazione del pH al fine di raggiungere o mantenere un ottimo stato di salute è estremamente importante perché l’organismo umano con l’invecchiamento tende a ossidarsi, cioè ad alcalinizzarsi. Si consiglia di introdurre ogni giorno una quantità di acqua pura compresa fra 1,5 e 2 litri e con un valore pH compreso tra 6,4 e 6,8.
    • L’ossigeno: anche attraverso l’acqua ingeriamo ossigeno utile perché, passando tra le pareti dello stomaco, arricchisce il sangue venoso che giunge al fegato. Un alto contenuto di ossigeno (idealmente almeno 7 mg/l) nell’acqua può contribuire quindi al buon funzionamento di quest’organo.
    • I nitrati: é importante che il contenuto di nitrati sia basso perché sussiste il rischio nell’organismo umano di formazione di nitrosamine in vivo dopo l’ingestione di nitrati o di alimenti che contengono amine. È consigliato scegliere un’acqua con un valore massimo di 5,0 mg per litro di nitrati.

 

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MASSOTERAPIA

Che cosa è la massoterapia

La massoterapia è una tecnica manuale di base utilizzata da un fisioterapista, per alleviare o ridurre la sintomatologia di alcune patologie del sistema muscolo-scheletrico.

 

Quando è utilizzata

La massoterapia viene applicata ai pazienti che hanno contratture muscolari, lesioni muscolari, tensioni sulla fascia e dolori mio-fasciali. Il massaggio viene eseguito sulle strutture muscolari o tendinee ed è una delle tante terapie curative utilizzate in campo riabilitativo. Spesso si fa confusione associando il fisioterapista al massaggiatore, quando invece c’è una bella differenza. Il fisioterapista è un laureato in campo medico, specializzato nella riabilitazione, quindi la massoterapia è una delle prime tecniche che questo professionista deve conoscere.

 

Valutazione della patologia

La massoterapia eseguita con un certo criterio può lenire il dolore o ridurre le tensioni mio-fasciali, ma non può curare quelle patologie che hanno un’origine diversa da quella muscolare. Infatti per guarire le famose lombalgie, cervicalgie, tendiniti o infiammazioni, bisogna comprendere bene, attraverso una vera valutazione del paziente, se la massoterapia è la tecnica più indicata. Quindi per aiutare i nostri pazienti attraverso le tecniche del massaggio è fondamentale capire se il dolore è strettamente collegato ad un problema muscolare. Qualora la patologia o la disfunzione provenisse da qualsiasi altra struttura, il paziente probabilmente avrebbe bisogno di accompagnare il massaggio ad un’altra terapia. Infatti molteplici patologie hanno bisogno di un approccio multifattoriale, dove il paziente e il suo dolore devono essere al centro del nostro percorso riabilitativo.

 

Riduzione del dolore e dello stress con il massaggio

La massoterapia infatti gioca un ruolo fondamentale anche per quelle strutture che non sono in superficie e quindi in contatto con le mani del terapeuta, per esempio tutte quelle situazioni psico-somatiche che affliggono il paziente. Il dolore è un concetto che bisogna studiare con attenzione e la massoterapia può veramente essere efficace per molteplici ragioni. Il massaggio spesso è percepito dal paziente come piacevole, anche se “doloroso”, perché è visto come un momento di evasione, dove il paziente è al centro dell’attenzione.

Tante persone sentono il bisogno di ridurre lo stress e il massaggio ha lo scopo di promuovere la salute e il benessere del corpo, compreso il nostro benessere psico-fisico. Quindi uno degli effetti più interessanti è la stimolazione della secrezione delle endorfine, sostanze chimiche prodotte dal nostro cervello e dotate di una potente attività analgesica e mio-rilassante. Il segnale doloroso avvertito dal paziente viene modulato dalla stimolazione meccanica dei recettori del corpo, riducendo la sensazione dolorosa, la tensione o il fastidio.

 

Miglioramento della circolazione sanguigna

Non dimentichiamoci di tutte quelle altre funzioni che può avere la massoterapia e quali può comprendere. Per esempio il sistema linfatico è un apparato del corpo che beneficia di questo trattamento.

Attraverso il massaggio abbiamo un miglioramento della circolazione sanguigna, un aumento dell’apporto di ossigeno alle cellule e quindi dei nutrienti ai tessuti interessati. Il massaggio favorisce il drenaggio linfatico e l’eliminazione di tutti i cataboliti o sostanze di rifiuto.

La cellulite e la ritenzione idrica sono patologie che necessitano spesso di trattamenti di massoterapia, dove l’unica grande differenza è nella modalità di esecuzione. Ovvero ove ci sia un problema linfatico o di circolazione, la stimolazione deve essere molto più dolce e superficiale, rispetto ad un problema muscolare, come per esempio una contrattura, dove la stimolazione può avvenire anche più in profondità.

 

Per gli sportivi

Una delle variabili fondamentali è la velocità dell’applicazione. È un’equazione semplice: più la tecnica è veloce e più avremo una stimolazione attivante del sistema coinvolto, più è lenta minore sarà la nostra stimolazione. Infatti è fondamentale valutare il paziente prima di iniziare il trattamento e comprendere se ci sono delle controindicazioni importanti.

Gli sportivi per esempio hanno spesso bisogno di un ciclo di massoterapia, infatti in accordo con il terapista, si eseguono dei massaggi attivanti, quindi veloci, prima di una competizione oppure mio-rilassanti (lenti), in seguito alla gara o all’attività sportiva, per ridurre quelle che sono le tensioni o i fastidi muscolari.

 

Insomma alla base di tutto ci vuole un’ottima conoscenza della materia, quindi dell’anatomia, della fisiologia, della patofisiologia, l’esperienza empirica del professionista, l’empatia, la manualità e tutte quelle caratteristiche necessarie per aiutare al meglio il paziente. All’interno delle competenze del professionista la valutazione del paziente rimane essere la prima cosa da fare. Una buona valutazione è più importante di una tecnica eseguita bene, perché se il terapista comprende l’origine del problema, curare il paziente diventa più semplice.

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