Covid -19
10 marzo 2020, una data rimasta indelebile nella nostra memoria: il Covid -19 è entrato nelle nostre case provocando delle rilevanti ripercussioni sulla vita e le abitudini di ciascuno di noi. Un periodo di paura e incertezza mai vissuto prima, l’uomo era completamente impreparato ad affrontare una pandemia del genere.
Ansia e paure
Siamo stati costretti a chiuderci in casa, per evitare il diffondersi del virus, creando ansia e paura in molte persone, evitando qualsiasi contatto sociale. Si percepiva l’aria di un’apocalisse imminente. Uscire dalla propria abitazione era diventato difficile, fare la spesa creava un mix tra ansia e svago lungo quelle file infinite e comprare i beni necessari sembrava indispensabile per affrontare le giornate in casa. In qualche modo la società ha risposto, dettando sia delle regole di vita che lavorative.
Lo smart working
Infatti, nonostante si trattasse di una pratica già diffusa in alcune aziende, il lavoro da casa è stato parte integrante di quella fase storica. Ore e ore dentro casa a lavorare davanti al computer, senza aver avuto il tempo di trasformare la nostra casa in un ufficio. Sedie e tavoli da cucina convertiti in strumenti da lavoro perché l’uomo non può fermarsi, anche davanti alle catastrofi o in presenza di una guerra. Il nostro istinto è quello di andare avanti e la società ci spingerà sempre di più a farlo.
Malessere psicofisico
Tutto questo comporta delle sensazioni di stress enormi, la stessa pandemia da Covid -19 ci ha resi più incerti sul futuro. Ore e ore di lavoro a casa, con il pensiero fisso sul futuro, seduto su un divano o sul letto. Il tuo capo ti chiama e ti invia delle email come se non avesse mai guardato fuori dalla finestra: l’importante è il business anche di fronte a queste situazioni e il contesto diventa meno rilevante.
Dunque, come si sa, alla fine del lockdown molte persone sono rimaste afflitte da vari dolori o percezioni di malessere fisico, che hanno richiesto l’intervento di specialisti come fisioterapisti, terapisti manuali e psicologi.
Aspetti negativi dello smart working
I ricercatori hanno rilevato un aumento considerevole di dolori alla schiena dopo aver lavorato per giorni dentro casa. Questo può essere spiegato solamente osservando le cose con una visione della medicina e della salute globale, che considera molteplici aspetti del problema. L’essere umano è influenzato moltissimo dal contesto. Stress, paura, ansia, posizioni errate mantenute per molto tempo, mobili di casa utilizzati come postazioni di lavoro sono elementi che possono portare una persona a soffrire di uno specifico dolore, che può esacerbarsi fino a diventare debilitante.
Postura scorretta
Molti pazienti pensano di poter affrontare ore di lavoro con sedie che solitamente si utilizzano in sala da pranzo, rigide, piccole, con lo schienale basso e spesso non adatte al tavolo, che è troppo alto o troppo basso.
Quindi, quando si lavora da casa, diventa fondamentale tenere in considerazione l’altezza del tavolo, per trovare una posizione che non costringa il corpo a flettersi in avanti, in modo da tale da evitare stress articolari prolungati nel tempo.
È anche molto importante sedersi una sedia comoda e morbida, con uno schienale alto che possa fare riposare la schiena nei momenti di pausa o comunque che possa aiutare a mantenere una postura corretta, evitando l’affaticamento di altre strutture dell’apparato muscolo scheletrico.
Durante la valutazione iniziale, può capitare che i pazienti raccontino di lavorare in smart working anche seduti/sdraiati sul divano o sul letto, apparentemente comodo e piacevole, prassi molto pericolosa per la salute della schiena se protratta nel tempo.
Aspetti positivi dello smart working
Tuttavia è giusto anche valutare gli aspetti positivi e non solamente quelli negativi dello smart working: per esempio non affrontare il traffico, mettere la sveglia più tardi o rimanere in un ambiente confortevole. Le stesse famiglie hanno avuto la possibilità di stare più tempo insieme grazie al lavoro agile.
Ma pensiamo a cosa potrebbe succedere se il lavoro fosse completamente strutturato da casa! Le persone si alienerebbero dal sociale e le relazioni con i colleghi sarebbero più rare. Forse una via di mezzo sarebbe la scelta migliore, permetterebbe al lavoratore di organizzarsi meglio con i tempi e con i compiti da fare durante la settimana.
Quindi, risulta importante organizzare il lavoro da casa in maniera tale da cercare di mantenere una postura corretta, anche per evitare fastidi e dolori alla schiena ed evitare conseguenze dannose. Il corpo è fragile e dobbiamo preservarlo da tutte quelle le forze esterne, fisiche ed emotive che ledono l’equilibrio e quindi il nostro benessere.
Per concludere, oggi lo smart working ci fa riflettere su quello che potrà essere il lavoro del futuro, bisogna quindi comprendere e diffondere ai nostri pazienti i migliori consigli per svolgerlo nel modo più corretto, al fine di prevenire qualsiasi tipo di dolore e fastidi futuri.